Istituto di Radiologia Università del Piemonte Orientale Novara
Ospedale Maggiore della Carità di Novara,Alessandro Papa,Dipartimento di Radiologia Diagnostica ed Interventistica,Direttore:Professore  Alessandro Carriero


Definizione delle proiezioni radiologiche correnti e termini tecnici per esprimere l'orientamento del corpo umano
 
Introduciamo questa parte speciale per definire i termini con cui si designa la direzione del raggio centrale
(raggio mediano del fascio delle radiazioni) nel suo cammino attraverso il corpo umano.

DEFINIZIONE DELLE PROIEZIONI RADIOLOGICHE CORRENTI E TERMINI
TECNICI PER ESPRIMERE L'ORIENTAMENTO DEL CORPO UMANO.
a) Direzione del raggio centrale

Per la direzione dei raggio centrale si usa una definizione che consta di due parti, di cui la prima sta ad indicare il lato del corpo su cui incide il fascio delle radiazioni e la seconda il lato del corpo da cui esso emerge. Poiché queste definizioni vengono usate quotidianamente, le si abbrevia dicendo:
a.-p. = anteriore-posteriore; più precisa è l'espressione v.-d. = ventro-dorsole.Il raggio centrale incide dunque sul davanti (= anteriormente o ventralmente),
esce dal dietro (= posteriormente o dorsalmente), poi incide sulla pellicola.

p.-a. significa il contrario;
anche in questo caso è meglio dire d.-v.= dorso-ventrale.
Nelle radiografie della mano d-v. significa dorso-volare (vola = palmo,incavo).
Nel piede si parla di (dorso-plantare.)

L'espressione sagittale al posto di a.-p., dovrebbe essere dimenticata perché imprecisa, come pure le espressioni frontale o trasversale per la radiografia in proiezione laterale.
Alcune proiezioni richiedono tuttavia una definizione più precisa:

ciò è necessario quando, con la stessa direzione delle radiazioni attraverso il corpo, si possono eseguire diversi radiogrammi.
La radiografia del cranio con orientamento delle radiazioni d.-v. può essere eseguita ad es. in
proiezione occipito-frontale oppure occipito-nasale. Per determinate proiezioni quindi la definizione più precisa sostituisce l'espressione generica d.-v.

Le radiografie con orientamento laterale delle radiazioni si definiscono:
radiogrammi in proiezione di profilo o trasversale o laterale; il significato non cambia. Anche in questo caso però si può precisare: se la radiografia viene eseguita da sinistra verso destra si tratta di una proiezione s.-d. (sinistro-destra), se da destra verso sinistra sarà una proiezione destro-sinistra).

Si parla di una radiografia in proiezione assiale quando la direzione delle radiazioni coincide con l'asse longitudinale del corpo.
In una proiezione assiale del cranio ad es. centriamo dal pavimento boccale in direzione della volta cranica e viceversa
.
Fra le proiezioni oblique distinguiamo:una prima e una seconda posizione obliqua, espressioni che spesso vengono confuse a seconda che il paziente appoggi sulla pellicola il petto o il dorso.

È quindi più semplice dire. anziché prima posizione obliqua, posizione dello schermitore
e, anziché seconda posizione obliqua, posizione " del pugilatore ".

Il nostro schema vuole illustrare le due posizioni e mostrare che, ad esempio., in quella dello schermitore è completamente indifferente che la pellicola venga appoggiata alla spalla destra anteriormente o alla spalla sinistra posteriormente. In ambedue i casi il fascio di radiazioni attraverserà il corpo nel primo diametro obliquo, cioè da destra anteriormente verso sinistra posteriormente o da sinistra posteriormente verso destra anteriormente.

Per proiezione tangenziale s'intende una proiezione
in cui il raggio centrale cade tangenzialmente alla cute, cioè la tocca in un punto come la tangente un cerchio; poiché la superficie corporea è arrotondata, ogni punto della superficie può essere colpito tangenzialmente.
tutte le direzioni del fascio di radiazione che abbiamo citato sono raccolte nello schema sotto riportato.

b) Orientamento del corpo e definizioni tipiche
Le definizioni variano a seconda che si tratti del capo (cranio) (de tronco (corpo) o di un arto (estremità).
La superficie anteriore (del tronco viene detta ventrale (lato del ventre); corrisponde anche al lato volare (= lato flessorio) del braccio e delle mani e al lato facciale del capo.

Il lato posteriore è il lato dorsale, per il braccio e per la mano ha lo stesso significato che lato estensorio, nella gamba tuttavia corrisponde al lato flessorio; nel capo all'occipite.
Se si tagliasse il corpo lungo un piano mediano, si dividerebbe il corpo in due metà uguali (destra e sinistra) Mediale è tutto ciò che è rivolto verso il mezzo, cioè verso il piano mediano; laterale è tutto ciò che è rivolto verso il lato.
Nella gamba anziché mediale si usa il termine tibiale e anziché laterale fibulare o peroneale.

Nel braccio anziché mediale si dice ulnare anziché laterale radiale (il palmo (della mano, nella posizione anatomica, è rivolto anteriormente).
Anziché dire rivolto verso il capo si dice craniale, e anziché rivolto verso il piede, caudale (cauda coda).
Le parti rivolte verso il cuore si definiscono anche prossimali quelle verso la periferia, cioè verso gli arti, distali. Un punto che si trova sopra un altro è detto sopra-, quello che è posto al di sotto infra- o sotto
Piegandosi si compie una flessione, protendendosi all'indietro una estensione.

Nella colonna vertebrale un incurvamento verso l'avanti (cioè con concavità anteriore) è detto cifosi, un incurvamento verso l'indietro è (detto lordosi, un incurvamento laterale (destro o sinistro) è detto scoliosi.
Sì può muovere e ruotare la mano in diverse posizioni. Se si distende il palmo sui tavolo e poi lo si spigola fortemente verso il dito mignolo si compie n'abduzione, verso il pollice una adduzione.
Se si esegue con la mano una rotazione, in modo che il palmo sia rivolto verso l'alto (come un cucchiaio da minestra), si parla di supinazione, se si ruota la mano nei senso opposto, in modo che il dorso sia rivolto verso l'alto cioè nel modo in cui si tiene una fetta di pane, si parla (di pronazione. Se si ruota la gamba in modo che l'alluce sia rivolto verso l'interno si tratta di una rotazione interna, se si ruota il piede verso l'esterno si parla di una rotazione esterna.
Per valgismo si intende la posizione di un arto deviato in fuori; per varismo la posizione di un arto deviato in dentro.
Nelle ossa lunghe il corpo è chiamato diafisi, l'estremità epifisi e il tratto intermedio metafisi. L'epifisi nel bambino si abbozza come nucleo osseo che più tardi si fonderà con la diafisi nella cartilagine di coniugazione (linea epifisaria). Le cartilagini epifisarie non appaiono sul radiogramma, perché la cartilagine, (quindi anche il menisco del ginocchio) è radiotrasparente.

Un osso lungo consta di una cavità centrale (canale midollare), di una zona profonda a larghe maglie (spongiosa) e (di una zona marginale dura (corticale) coperta dal periostio.
Un piccolo osso soprannumerario è un osso accessorio, e se è situato nel tendine è detto ossicino sesamoide.
Un rilievo molto elevato dell'osso è un processo, se basso ed espanso un tubercolo.
La parola che esprime un'infiammazione termina sempre in -ite.
Invece di cancro si parla di carcinoma (= Ca) o (di neoplasia (= Neo).
OSSERVAZIONI GENERALI SULLA TECNICA DELLE PROIEZIONI
NEGLI ADULTI E NEI BAMBINI
Si devono fare ancora alcune osservazioni di carattere generale al capitolo della tecnica delle proiezioni.
Sulle radiografie non deve mai mancare l'indicazione del lato. Con una striscia di cerotto si applicano quindi le lettere di piombo D (= destra),.oppure S (= sinistra),
che si riprodurranno sulla pellicola radiografica. La lettera deve essere disposta in modo che la sua base indichi il senso caudale, inoltre per gli arti deve trovarsi sempre sul margine esterno.
Nelle radiografie in proiezione laterale si applica quella lettera che designa il lato del corpo vicino alla pellicola, quindi in una proiezione laterale del cranio la lettera D, quando sulla pellicola poggia il lato destro del capo.

Nelle radiografie di controllo si devono mantenere invariate le condizioni tecniche: ossia:
radiogramma di controllo "duro", se in precedenza si è eseguito un radiogramma " duro ";
radiogramma di controllo molle " se in precedenza si è eseguito un radiogramma " molle ".
Per questa ragione la cartella del paziente deve riportare ogni volta i dati esatti (kv ed mAs); questo vale soprattutto per le radiografie dell'apparato respiratorio.
Se la pellicola precedente era disposta in senso trasversale. anche la radiografia di controllo deve essere eseguita su un radiogramma posto trasversalmente; se era una pellicola con supporto blu, si usa ancora lo stesso tipo di pellicola.

Nei bambini fino a 12 anni, per principio, si esegue sempre una radiografia dell'altro lato del corpo, soprattutto quando si tratti di radiografie dell'articolazione radio-carpica, del gomito, dell'articolazione coxo-femorale, dell'articolazione del ginocchio, del calcagno, perchè i nuclei ossei e le cartilagini di coniugazione, anche normali, possono talora apparire un po' " spostati " e simulare, ad esempio una frattura.
I bambini non vengono mai tenuti fermi dal personale radiologico, ma dai parenti o dal personale d'assistenza, muniti (di grembiule e (di guanti di gomma piombifera.
Schema dell'ordine eseguito nella tecnica delle proiezioni
Viene riprodotto il lato destro (del corpo e la trattazione segue ogni volta sistematicamente questo ordine:
Denominazione della proiezione
Ricordi di anatomia:
Indicazioni dell'esame radiografico:
Preparazione del tavolo radiologico:
Preparazione dell'apparecchio radiologico:
Preparazione del paziente:
Posizione del paziente:
Centratura:
Punto d'incidenza dei raggio centrale sul paziente:
Direzione del fascio de radiazioni:
Raggio centrale:
Criterio per giudicare una proiezione corretta:
Posizioni errate:
Osservazioni: