Introduciamo questa parte speciale
per definire i termini con cui si designa la direzione
del raggio centrale
(raggio mediano del fascio delle radiazioni) nel suo cammino
attraverso il corpo umano.
DEFINIZIONE DELLE PROIEZIONI RADIOLOGICHE CORRENTI E TERMINI
TECNICI PER ESPRIMERE L'ORIENTAMENTO DEL CORPO UMANO.
a) Direzione del raggio centrale
Per
la direzione dei raggio centrale
si usa una definizione che consta di due parti, di cui
la prima sta ad indicare il lato del corpo su cui incide
il fascio delle radiazioni e la seconda il lato del corpo
da cui esso emerge. Poiché queste definizioni vengono
usate quotidianamente, le si abbrevia dicendo:
a.-p. =
anteriore-posteriore; più precisa
è l'espressione v.-d.
= ventro-dorsole.Il raggio centrale incide dunque
sul davanti (= anteriormente o ventralmente),
esce dal dietro (= posteriormente o dorsalmente), poi
incide sulla pellicola.
p.-a. significa il contrario;
anche in questo caso è meglio dire d.-v.=
dorso-ventrale.
Nelle radiografie della mano d-v.
significa dorso-volare (vola = palmo,incavo).
Nel piede si parla di (dorso-plantare.)
L'espressione sagittale al
posto di a.-p., dovrebbe
essere dimenticata perché imprecisa, come pure
le espressioni frontale o trasversale per la radiografia
in proiezione laterale.
Alcune
proiezioni richiedono tuttavia una definizione più
precisa:
ciò è necessario quando, con la stessa direzione
delle radiazioni attraverso il corpo, si possono eseguire
diversi radiogrammi.
La radiografia del cranio con
orientamento delle radiazioni d.-v. può
essere eseguita ad es. in
proiezione occipito-frontale
oppure occipito-nasale.
Per determinate proiezioni quindi la definizione
più precisa sostituisce l'espressione generica
d.-v.
Le
radiografie con orientamento laterale delle radiazioni
si definiscono:
radiogrammi in proiezione di profilo o trasversale
o laterale; il significato non cambia. Anche in questo
caso però si può precisare: se la radiografia
viene eseguita da sinistra verso destra si tratta di una
proiezione s.-d. (sinistro-destra), se da destra verso
sinistra sarà una proiezione destro-sinistra).
Si parla di una radiografia in
proiezione assiale quando la direzione delle
radiazioni coincide con l'asse longitudinale del corpo.
In una proiezione
assiale del cranio
ad es. centriamo dal pavimento boccale in direzione
della volta cranica e viceversa
.
Fra le proiezioni oblique distinguiamo:una
prima e una seconda posizione obliqua, espressioni che
spesso vengono confuse a seconda che il paziente appoggi
sulla pellicola il petto o il dorso.
È
quindi più semplice dire. anziché prima
posizione obliqua, posizione dello
schermitore
e, anziché seconda posizione obliqua,
posizione " del pugilatore ".
Il nostro schema vuole illustrare le due posizioni e mostrare
che, ad esempio., in quella dello schermitore è
completamente indifferente che la pellicola venga appoggiata
alla spalla destra anteriormente o alla spalla sinistra
posteriormente. In ambedue i casi il fascio di radiazioni
attraverserà il corpo nel primo diametro obliquo,
cioè da destra anteriormente verso sinistra posteriormente
o da sinistra posteriormente verso destra anteriormente.
Per proiezione tangenziale s'intende
una proiezione
in cui il raggio centrale cade tangenzialmente alla
cute, cioè la tocca in un punto come la tangente
un cerchio; poiché la superficie corporea è
arrotondata, ogni punto della superficie può
essere colpito tangenzialmente.
tutte le direzioni del fascio di radiazione che abbiamo
citato sono raccolte nello schema sotto riportato.
b) Orientamento del corpo e definizioni
tipiche
Le definizioni variano a seconda che si tratti del capo
(cranio) (de tronco (corpo) o di un arto (estremità).
La superficie anteriore (del tronco viene detta ventrale
(lato del ventre); corrisponde anche al lato volare (=
lato flessorio) del braccio e delle mani e al lato facciale
del capo.
Il lato posteriore è il lato dorsale, per il braccio
e per la mano ha lo stesso significato che lato estensorio,
nella gamba tuttavia corrisponde al lato flessorio; nel
capo all'occipite.
Se si tagliasse il corpo lungo
un piano mediano, si dividerebbe il corpo in
due metà uguali (destra e sinistra) Mediale
è tutto ciò che è
rivolto verso il mezzo, cioè verso il piano
mediano; laterale è tutto
ciò che è rivolto verso il lato.
Nella gamba anziché mediale
si usa il termine tibiale e anziché
laterale fibulare o peroneale.
Nel braccio anziché mediale
si dice ulnare anziché
laterale radiale (il palmo (della mano, nella
posizione anatomica, è rivolto anteriormente).
Anziché dire rivolto verso
il capo si dice craniale, e
anziché rivolto verso il piede, caudale (cauda
coda).
Le parti rivolte verso il cuore
si definiscono anche prossimali quelle
verso la periferia, cioè verso gli arti, distali.
Un punto che si trova sopra un altro è detto sopra-,
quello che è posto al di sotto infra- o sotto
Piegandosi si compie una flessione, protendendosi all'indietro
una estensione.
Nella colonna vertebrale un
incurvamento verso l'avanti (cioè con concavità
anteriore) è detto cifosi, un
incurvamento verso l'indietro è
(detto lordosi, un incurvamento laterale (destro
o sinistro) è detto scoliosi.
Sì può muovere e ruotare la mano in diverse
posizioni. Se si distende il palmo sui tavolo e poi lo
si spigola fortemente verso il dito mignolo si compie
n'abduzione, verso il pollice una adduzione.
Se si esegue con la mano una rotazione, in modo che il
palmo sia rivolto verso l'alto (come un cucchiaio da minestra),
si parla di supinazione, se si ruota la mano nei senso
opposto, in modo che il dorso sia rivolto verso l'alto
cioè nel modo in cui si tiene una fetta di pane,
si parla (di pronazione. Se si ruota la gamba in modo
che l'alluce sia rivolto verso l'interno si tratta di
una rotazione interna, se si ruota il piede verso l'esterno
si parla di una rotazione esterna.
Per valgismo si intende
la posizione di un arto deviato in fuori; per
varismo la posizione di un arto deviato in
dentro.
Nelle ossa lunghe il corpo è
chiamato diafisi,
l'estremità epifisi e il tratto intermedio metafisi.
L'epifisi nel bambino si abbozza come nucleo osseo che
più tardi si fonderà con la diafisi nella
cartilagine di coniugazione (linea epifisaria). Le cartilagini
epifisarie non appaiono sul radiogramma, perché
la cartilagine, (quindi anche il menisco del ginocchio)
è radiotrasparente.
Un osso lungo consta di una cavità centrale
(canale midollare), di una zona profonda a larghe
maglie (spongiosa) e (di una zona marginale dura (corticale)
coperta dal periostio.
Un piccolo osso soprannumerario è un osso accessorio,
e se è situato nel tendine è detto ossicino
sesamoide.
Un rilievo molto elevato dell'osso è un processo,
se basso ed espanso un tubercolo.
La parola che esprime un'infiammazione termina sempre
in -ite.
Invece di cancro si parla di carcinoma (= Ca) o (di neoplasia
(= Neo).
OSSERVAZIONI GENERALI SULLA TECNICA DELLE PROIEZIONI
NEGLI ADULTI E NEI BAMBINI
Si devono fare ancora alcune
osservazioni di carattere generale al capitolo della tecnica
delle proiezioni.
Sulle radiografie non deve mai mancare l'indicazione del
lato. Con una striscia di cerotto si applicano quindi
le lettere di piombo D (= destra),.oppure S (= sinistra),
che si riprodurranno sulla pellicola radiografica.
La lettera deve essere disposta in modo che la sua base
indichi il senso caudale, inoltre per gli arti deve trovarsi
sempre sul margine esterno.
Nelle radiografie in proiezione laterale si applica quella
lettera che designa il lato del corpo vicino alla pellicola,
quindi in una proiezione laterale del cranio la lettera
D, quando sulla pellicola poggia il lato destro del capo.
Nelle radiografie di controllo si devono mantenere invariate
le condizioni tecniche: ossia:
radiogramma di controllo "duro", se in precedenza
si è eseguito un radiogramma " duro ";
radiogramma di controllo molle " se in precedenza
si è eseguito un radiogramma " molle ".
Per questa ragione la cartella del paziente deve riportare
ogni volta i dati esatti (kv ed mAs); questo vale soprattutto
per le radiografie dell'apparato respiratorio.
Se la pellicola precedente era disposta in senso trasversale.
anche la radiografia di controllo deve essere eseguita
su un radiogramma posto trasversalmente; se era una pellicola
con supporto blu, si usa ancora lo stesso tipo di pellicola.
Nei bambini fino a 12 anni, per
principio, si esegue sempre una radiografia
dell'altro lato del corpo, soprattutto quando si tratti
di radiografie dell'articolazione radio-carpica, del gomito,
dell'articolazione coxo-femorale, dell'articolazione del
ginocchio, del calcagno, perchè i nuclei ossei
e le cartilagini di coniugazione, anche normali, possono
talora apparire un po' " spostati " e simulare,
ad esempio una frattura.
I bambini non vengono mai tenuti fermi dal personale radiologico,
ma dai parenti o dal personale d'assistenza, muniti (di
grembiule e (di guanti di gomma piombifera.
Schema dell'ordine eseguito nella tecnica delle proiezioni
Viene riprodotto il lato destro (del corpo e la trattazione
segue ogni volta sistematicamente questo ordine:
Denominazione della proiezione
Ricordi di anatomia:
Indicazioni dell'esame radiografico:
Preparazione del tavolo radiologico:
Preparazione dell'apparecchio
radiologico:
Preparazione del paziente:
Posizione del paziente:
Centratura:
Punto d'incidenza dei raggio
centrale sul paziente:
Direzione del fascio de radiazioni:
Raggio centrale:
Criterio per giudicare una proiezione
corretta:
Posizioni errate:
Osservazioni:
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