Intubazione
per via nasale:
1) Il medico radiologo posiziona il catetere
per via nasale lungo il percorso: naso,faringe,esofago,cardias,stomaco,piloro,duodeno,Treitz,
dove viene posizionato il catetere di Cook.
Cos’è e come
viene posizionato il catetere per enteroclisi:
2)Il
set catetere per enteroclisi consta di un catetere a palloncino
e di un cavetto a controllo di torsione.
il prodotto è stato studiato per enteroclisi
per via nasale o orale.
Il palloncino impedisce il reflusso del mezzo di contrasto
durante l’enteroclisi.
L’introduzione del
catetere richiede il controllo fluoroscopico.
Prima dell’introduzione applicare un leggero anestetico
locale sulla legione faringea e sulla superficie del catetere.
se si utilizza l’approccio per via nasale introdurre
un piccolo quantitativo di gel anestetico nella narice
interessata.
E’ necessario evitare qualunque tipo di preanestesia,
in quanto la mobilità fisiologica dell’intestino
tenue potrebbe venire alterata, invalidando, di conseguenza,
i risultati dei raggi X.
Chiudere sempre la valvola del lume per il gonfiaggio
del palloncino prima dell’introduzione del catetere.
non introdurre il cavetto a controllo di torsione finché
la punta del catetere non abbia raggiunto la cavità
gastrica. Oltre a causare disagio al paziente, la relativa
rigidità del modulo catetere-cavetto a controllo
di torsione potrebbe traumatizzare la superficie mucosa
durante il suo avanzamento. Non far avanzare il cavetto
a controllo di torsione oltre il canale pilorico.
In paziente con divertilo di zencher,
varici esofagee o fragilità della mucosa esofagea
di diverse origini, l’utilizzo di catetere troppo
rigido potrebbe essere pericoloso.
intubazione per via
nasale,procedura.
01) Sistemare
il paziente in posizione supina.
02) Iniziare
l’introduzione del catetere. Quando il catetere
raggiunge la cavità nasale, dirigere la punta verso
la parete inferiore media della faringe, preferibilmente
verso il seno piriforme sinistro.
03) in caso
di resistenza non forzare mai il catetere, monitorare
costantemente l’avanzamento del catetere in fluoroscopia,
modificando possibilmente la direzione della punta attraverso
una delicata torsione del catetere.
04) Con
la punta del catetere nel seno piriforme, chiedere al
paziente di deglutire; la deglutizione combinata con un
rapido movimento di spinta del catetere, facilita la progressione
della punta del catetere nella cavità gastrica.
05) Quando
la punta del catetere si trova nella cavità gastrica
è possibile inserire il cavetto al controllo di
torsione nel catetere. Sebbene il cavetto a controllo
di torsione abbia un meccanismo di arresto, si raccomanda
il monitoraggio delle fasi finali dell’introduzione
dello stesso tramite fluoroscopia onde poter prevenire
la fuoriuscita accidentale della punta del cavetto a controllo
di torsione dal foro distale del catetere stesso.
06) Per
dirigere la punta lungo la curvatura più ampia
verso la regione dell’antro pilorico esercitare
una torsione sul cavo a controllo di torsione o al modulo
catetere-cavetto a controllo di torsione.
07) Con
la punta del catetere diretta verso il piloro sistemare
il paziente in proiezione posteriore e obliqua o sdraiato
su di un lato. Ritirare il cavetto a controllo di torsione
di qualche centimetro; tale manovra, combinata con una
spinta costante sul catetere faciliterà il passaggio
attraverso l’orifizio pilorico. N.B. Da questo punto
non fare avanzare la punta del cavetto a controllo di
torsione oltre il canale pilorico.
08) Quando
la punta del catetere raggiunge la curvatura duodenale
superiore, gonfiare gradualmente e attentamente il palloncino
iniettando 10cc. di aria. Ora, il palloncino agirà
come bolo stimolando l’onda peristaltica duodenale,
che finirà per facilitare l’ulteriore progressione
del catetere.
09) Nel
caso in cui fosse richiesta l’esplorazione della
terza porzione duodenale della fossa Treitz, posizionare
la punta del catetere vicino alla curvatura duodenale
inferiore gonfiando il palloncino con un massimo di 45cc.
di aria. Se il paziente dovesse avvertire dolore nel corso
della procedura si raccomanda di sgonfiare il palloncino
di 55cc. di aria.
Se si preferisce posizionare il catetere oltre
la flessura duodenodigiunale indicata in paziente con
(subocclusione), si raccomanda di gonfiare e sgonfiare
(10-20 cc.) il palloncino ripetutamente per facilitarne
la progressione. Dopo aver oltrepassato la fossa di Treitz,
ancorare il catetere gonfiando il palloncino con 40 cc.
di aria. Ritirare il cavetto al controllo di torsione
completamente ed iniettare il mezzo di contrasto attraverso
il catetere.
10) Al termine
dell’esame sgonfiare completamente il palloncino,
e ritirare il catetere sotto controllo fluoroscopico.
Intubazione per via orale.
La procedura di’intubazione per via orale non differisce
in maniera significativa dall’approccio nasale.
Anche in questa procedura è importante non inserire
il cavetto a controllo di torsione nel catetere finché
la punta del catetere non abbia raggiunto la cavità
gastrica.
Eseguzione dell’esame:
dopo aver introdotto e posizionato il sondino, viene eseguito
il secondo radiogramma a paziente supino per documentare
il posizionamento del catetere.
Si introduce con apposito apparecchio il MDC baritato
precedentemente preparato.
La quantità necessaria di MDC è di circa
350-450 ml di prontobario 60%.
Dopo la visualizzazione delle prime anse digiunali,si
introduce la metil-cellulosa che oltre a fare progredire
il MDC baritato nelle anse ileari produce un doppio contrasto.
I radiogrammi si eseguono ad intervalli di circa 10 minuti
sia in decubito prono o supino fino a che il MDC ha opacizzato
tutto il tratto dell’intestino tenue,e termina quando
il MDC attraversa la valvola ileo-cecale o di Bauhin.
Criterio di correttezza:
Rappresentazione di tutte le anse intestinali,con particolare
attenzione dell’ultima ansa ileare.
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